domenica 11 marzo 2007

La Felicità


Ieri sera sono tornata a casa agonizzante.
Probabilmente prima di uscire dall’ufficio non ho sacrificato al Sacro GRA abbastanza candidi agnelli e vacche grasse e lui, assetato di sangue, mi ha punita con un blocco totale del traffico fra l’uscita di Casal del Marmo e quella della Cassia. ( In carreggiata interna, per i soliti pignoli )
Tutti i buoni propositi casalinghi enunciati con fatica al mattino si sono liquefatti al calore della mia scottante inettitudine a trattare qualsiasi faccenda logistico organizzativa che contenga l’aggettivo “domestico”.
Il mio rientro a casa quindi è stato raccolto dal plauso di mio figlio e da una serie di piccole voci che sembro sentire solo io, ma credetemi sono reali!
“ Zzz…Zzz…Sono la lavatrice…che te la compri a fare la lavatrice nuova se poi hai cinque carichi arretrati?” Era come il sibilo di un rettile, mancava solo la linguetta bifida…
“ Anfatti!” Ha risposto “funariamente” il lenzuolo di flanella stesso fuori ad asciugare. “ tanto secce lava, poi nun ce stenne e se ce stenne diocescampiellibberi che ce lassa qua appesi da Natale a Pasqua!”
“ Signora mia!” si è lamentata la molletta di legno con le sorelle pettegole. “ Da quando è andato via quel Santuomo del marito, non c’è nessuno che ci usa in modo decente…Poi dicono che i matrimoni si sfasciano…”
Ho fatto finta di nulla, ho ritirato il lenzuolo steso sbattendolo ben bene perché si addolcisse ed ho tirato un paio di mollette in pasto a Lilli, il cane di Margherita, che adora sgranocchiarle, affinchè si capisse bene chi comanda in casa.
“Blob, blob…” Ha sospirato il lavandino in cucina. “ Pensi che ce la farai a lavare qualche piatto, prima o poi?” Ma non l’ha detto con cattiveria, anzi, ci ho trovato un tono di rassegnazione che mi ha fatto tenerezza e ho pensato, va beh…che sarà mai…Mi ci metto d’impegno ed in un paio d’ore ho lavato tutti i piatti.
“Non ti dimenticare di me!” Ha urlato la padella oliosa dal terrazzino, dove giaceva da domenica sera, dimenticata all’aria dopo l’ennesima “friggitanza” di pane.
Alla vista del grasso che galleggiava fra le stoviglie sporche ho capito che non ce l’avrei mai fatta, ma nella disperazione ultima il lampo di luce: le ultime due scodelle pulite, due forchette splendenti nascoste nel cassetto segreto delle emergenze, ed un bicchiere.
E’ stato lì che ho veramente scoperto il segreto della felicità, l’unica concepita da Ungaretti, quella che lui chiamava “ l’allegria del naufrago”…Quando tutto è perduto ti accorgi che sei comunque sopravvissuto e la felicità è tutta compressa nella consapevolezza eterna di quell’istante.
La felicità è: l’ultima, fottuta, forchetta pulita.
Amen.
( e domani è sempre un altro giorno )Dal blog: Papaveri ed Ombre di Donna_Ombra

Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio in data 15 Febbraio 2007. Puoi inserire qui i tuoi commenti e visitare Blog Penna Calamaio su Digiland, per leggere i commenti sul blog di origine e sul blog dell'autore, puoi partecipare anche Tu al nostro progetto di aggregazione , inviando i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it o facendo domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging.

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