martedì 27 marzo 2007

Adesso fammi vedere chi sei...

Sei entrato in questo blog e ti appresti a leggere.Ricordi l'immagine della blogosfera pubblicata sull'inserto del Corriere? Siamo noi quel firmamento di stelle. Siamo i blogger, tantissimi, uniti l'uno all'altro attraverso i link.Io ho un sogno, da sempre, ancor più da quando ho creato questo blog; ho il sogno che le nostre dita sulla tastiera possano servire a qualcosa, ho il sogno di perseguire uniti, intenti di civiltà che prescindano dalle bandiere. Ieri qualcuno mi ha fatto i complimenti per il blog e per come lo sto facendo crescere.Mi ha scritto: "sembra solo un gioco ma alimenta la fiducia nella gentilezza degli sconosciuti e la speranza che fare insieme torni ad essere bello anche in altri campi"
Io adesso voglio sapere che sei incazzato o incazzata. Proprio tu che leggi.
Si hai letto bene, sto trascendendo nel turpiloquio.
Tu sei nella tua casa o nel tuo posto di lavoro, come me, accanto ai tuoi cari, alla tua famiglia ai tuoi colleghi. Sei libero al mattino di guardare il sole. E mentre noi siamo liberi davanti al pc, c'è un uomo solo e dimenticato, sottratto alla sua famiglia, alla sua vita, alle sue speranze ed ai suoi sogni. Si chiama Titti Pinna, uno come tanti, rapito e dimenticato, perchè il suo sequestro è caduto nell'oblio, il suo sequestro non fa scalpore e non provoca ricadute come il più noto "Caso Mastrogiacomo", il suo sequestro non fa vendere copie dei giornali.
Allora adesso voglio vedere chi sei. Voglio vedere se davvero sei un blogger...uno di quelli che hanno un immenso potere tra le mani e lo utilizzano per le cose giuste.Leggi il post N° 125, appendi anche tu un lenzuolo virtuale sul tuo blog, unisciti alla catena ed alimentala. Segui e sostieni le altre iniziative che saranno prese per liberare quest'uomo. Dobbiamo riportare il caso all'attenzione dei media, dobbiamo essere più forti del silenzio.
Possiamo farlo!!! sappiamo farlo!!!
In America i blogger sono stati capaci di costringere alle dimissioni il senatore Trent Lott, reo di essersi lasciato andare a dichiarazioni razziste. Siamo da meno dei blogger americani noi?Magari tu che stai leggendo sei un precario, una vittima del lavoro nero, un giovane che si sta ammazzando sui libri per poi entrare nel "magico mondo dei disoccupati", una casalinga, un pensionato, un impiegato che stenta tutti i giorni per arrivare a fine mese. Loro invece, i privilegiati, sono lì su uno yacht ancorato tra i faraglioni, a tirare di coca e a sollazzarsi nei loro vizi, dimentichi dei problemi del paese, dimentichi di noi cittadini.C'è un cittadino solo e dimenticato da tutti, privato della sua libertà, uno come noi, uno come tanti... e non se lo fila nessuno.
Io voglio che ti incazzi!
Adesso devi farmi vedere chi sei!
Adesso voglio vedere se davvero sei un blogger!
Questo post è stato scritto da HO.PERSO.LA.DENTIERA su Blog Penna Calamaio, in data 26 Marzo 2006.
Tanti blogger di libero si stanno mobilitando per questa vicenda.
Appendi anche tu il tuo lenzuolo virtuale, diffondi questa vicenda sulle altre piattaforme di blogging.

Lenzuolo virtuale per Titti Pinna


VORREI CHE QUESTA INIZIATIVA VOLASSE QUI NEI NS BLOG!
MEGLIO IN MANO AI TALEBANI? SOLO COSI' LO STATO INTERVIENE?
O ESISTONO CITTADINI DI SERIE B?
TRATTO DAL BLOG http://quisardegna.blog.dada.net/permalink/305479.html
E' scomparso la sera del 19 settembre con oggi sono
6 mesi e...non è ancora tornato a casa.
Questa è l'unica cosa certa dell'ennesimo sequestro di persona avvenuto
in Sardegna, anno 2006 d.C., quando tutti credevamo
ormai che la "barbara pratica" fosse ormai parte del passato.
E invece no. In molti hanno cercato di spiegare e capire che "tipo"
di sequestro fosse, come se esistesse davvero una possibile catalogazione: lampo, duraturo o misto.
Chi lo sa. Resta il fatto che una persona è sparita e che non c'è
nessuna giustificazione ad un simile gesto. In pochi hanno mostrato sdegno e condannato in maniera forte e decisa il sequestro di persona. L'ennesimo.
In pochi seguono la vicenda dell'allevatore di Bonorva. Pochi servizi alla Tv
e poche lenzuola alle finestre.
Noi crediamo che Internet sia meglio della Tv e che sia una
fantastica finestra sul mondo.
Per questo da sardi e da uomini appendiamo un lenzuolo virtuale
alla nostra finestra sul mondo.
tratto da blog di CapJaneway per partecipare alle iniziative promosse dal comitato spontaneo in favore di Titti Pinna scrivete a neverlike@libero.it e visitate il blog http://blog.libero.it/tittilibero


Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio in data 26 Marzo 2007
Tanti blogger di libero si stanno mobilitando per questa vicenda. Portatela sulle altre piattaforme e contribuite ad alimentare la catena di solidarietà.

Sesso all'italiana...


In questo paese il rapporto che le donne e gli uomini hanno con il sesso è ancora secondo me fermo a qualche secolo fa.
Da una parte c'è una decisa eccessiva mercificazione del sesso, dall'altra c'è ancora una donna che viene mantenuta ben lontana da un sano e reale rapporto con il proprio corpo e il sesso.
Insomma per farla in breve sia tra le donne che tra gli uomini l'idea che una donna che viva il sesso in maniera libera sia una donna facile che va bene come amante ma non come moglie/fidanzata (meno che mai come figlia) è ancora talmente diffusa da mettere i brividi addosso.....e i brividi mi vengono soprattutto quando questi discorsi li sento fare alle donne.
Ad esempio l'argomento eiaculazione femminile è argomento pressocchè sconosciuto tra gli uomini (che anche se lo conoscono lo vedono al massimo legato alla pornografia) che alle donne (che se e quando lo vivono finiscono per rimanerne scioccate come se fosse una malattia).
vedi la testimonianza di questa lettera inviata ad un esperto.
Il bello però è vedere come in altre culture, che erroneamente si considerano arretrate rispetto alle nostre, le donne abbiano un rapporto decisamente più naturale con il loro corpo e il sesso rispetto a quanto ce l'abbiamo noi.
I Batoro dell'Uganda considerano una donna adulta e pronta per il matrimonio solo quando riesce, masturbandosi, a eiaculare bagnando un muro. Le donne anziane insegnano alle giovani come fare "Kachapati" che in lingua batoro vuol dire proprio "spruzza il muro".
Gli abitanti di alcune isole dell'Oceano Pacifico del sud, le Trobriand, non solo conoscono l'importanza dei muscoli pelvici e l'esistenza del punto G ma giudicano che la donna abbia goduto veramente solo se eiacula. Essi hanno un raffinatissimo linguaggio sessuale ma chiamano l'eiaculazione femminile e maschile con la stessa parola: "momona". La cosa divertente è che questo comportamento sessuale è stato registrato dagli antropologi occidentali che però, schiavi della loro ignoranza e incapaci di imparare qualche cosa dai selvaggi, non ci hanno capito niente. Così sui testi di antropologia trovate ancor oggi riferito lo strano costume delle Trobriand dove le donne fanno pipì addosso ai maschi in segno di contentezza.
Per non parlare di qualcuno molto più vicino a noi...ovvero l'Europa del nord dove nelle scuole elementari....ribadisco....nelle scuole elementari...viene insegnato alle bambine come esercitare i loro muscoli pelvici che servono sia ad evitare l'incontinenza senile sia ad avere una sana sessualità da adulte.
In Italia si preferisce vendere pannoloni.....siamo uno dei pochi paesi dove esiste l'incontinenza senile nelle donne e dove se una donna parla di eiaculazione durante un orgasmo al proprio ginecologo rischia di sentirsi dire che è un problema di vescica lenta.
Peccato che sia matematicamente impossibile urinare durante un orgasmo .scritto da : liena67 su: Mondo alla Rovescia


Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio l' 6 Marzo 2007 . Blog Penna Calamaio è un blog collettivo, un progetto di aggregazione aperto ai blogger di tutte le piattaforme. Vogliamo aprire le porte dei blog, vogliamo creare un luogo di incontro dove dibattere di svariati argomenti, dall'attualità alla poesia, dalla politica ai sentimenti, dalla cronaca all'umorismo. Puoi inserire qui i tuoi commenti a questo post e puoi visionare i commenti inseriti sul blog dell'autore e sul blog collettivo nella piattaforma di Digiland. Partecipa anche Tu al nostro progetto di scambio e collaborazione tra i blogger di differenti piattaforme! Visita il blog di origine, visita Blog Penna Calamaio inserisciti nella nostra piazzetta virtuale, invia i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it e fai domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su Digiland, su Blogspot e su Splinder. Ogni autore, per ogni post pubblicato su Blog Penna Calamaio, riceverà dunque tre link al proprio blog, potrà aumentare la propria visibilità ed instaurare rapporti di conoscenza e di scambio con i blogger di tre piattaforme. Vieni anche Tu! Ti aspettiamo.

Vento e cioccoloata


– La avverto... se fa amicizia con noi si inimicherà gli altri. –– Me lo promette? –
[dal film Chocolat]
Una folata di vento mi porta dentro la storia di una giovane donna vestita con abiti sgargianti e della sua bimba allegra e curiosa. Vianne, è il suo nome; ribelle, la sua indole. Delicatamente spregiudicata e libera da ogni regola imposta, è venuta a sedurre gli abitanti di un austero villaggio francese con le delizie della sua chocolaterie.
Vianne indovina gusti e desideri delle persone poi, con garbo e molta dolcezza le riaccompagna sul sentiero che hanno smarrito, risvegliando le emozioni dei cittadini e degli spettatori.
Praline, torte, biscotti, aromi inebrianti e colori accesi: simboli di allegria e vitalità che diventano vetrina scintillante e richiamo al più semplice e al più innocente dei piaceri. La chocolaterie è un momento per star bene insieme, davanti ad una tazza di cioccolata fumante, per ricordare che c’è sempre rimedio alla solitudine e spazio per una pausa, anche solo di pochi minuti, lontano dalla sofferenza e dalla tristezza.
Però, aprire un negozio del genere in tempo di quaresima è, secondo il Conte di Reynaud, un grave affronto al codice morale. Alla lunga, egli è convito, la cioccolata causerà la rovina del suo paese, pertanto, decide di intraprendere una vera e propria crociata contro Vianne per allontanare il pericolo che mette a repentaglio la tranquillità dei suoi compaesani.
Dopo Amélie, questa è la favola cinematografica che amo di più.La Binoche è splendida. Magica e sensuale, si muove su paesaggi da cartolina, tra musiche gitane e deliziosi, inebrianti profumi di spezie e cacao.
Se la cioccolata è la vera protagonista di questa vicenda, a muovere di nascosto le fila e a preordinare l’esito degli eventi, è sicuramente il rivoluzionario Vento del Nord. Deus ex machina drappeggiato con il mantello rosso della passione, esso viene a soffiare via la tranquillité: quell’immobilità tipica dell’essere umano che non ama i cambiamenti improvvisi, che potrebbero mettere in dubbio gli assunti di tutta una vita.
Vento che destabilizza ruoli prestabiliti, che sveste la maschera e lotta contro il pregiudizio, il rancore e la tristezza. Vento d’amare, che soffia forte e determinato il suo anelito di libertà.
Basta un assaggio.
Istanti disattesi e sospesi mi chiamano nei nostri luoghi,accoccolata nel centro perfetto di un’intesa fatta di sguardi dove cose e odori si scambiano una complicità silenziosacostruita su accenti circonflessi e profumo di vaniglia.Resto. Finché il vento non gira
scritto da: E.v.a._K.a.n.t su: Paradossiamo


Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio in data 25 Febbraio 2007. Puoi inserire qui i tuoi commenti e visitare Blog Penna Calamaio su Digiland, per leggere i commenti sul blog di origine e sul blog dell'autore, puoi partecipare anche Tu al nostro progetto di aggregazione , inviando i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it o facendo domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging.

Malattia mentale


disturbi mentali sono malattie vere e proprie come il cancro o le malattie cardiovascolari: disturbi dell'umore (depressione e altri), schizofrenia e altri disturbi psicotici, disturbi d'ansia, attacchi di panico e disturbi di personalità, gravi disturbi del comportamento alimentare (compresa l'anoressia mentale, che solo raramente si sviluppa in seguito a una dieta. Non è un capriccio indotto dalla moda, è una malattia grave e spesso mortale! La forma del disturbo può esser condizionata dal contesto sociale, certo, come aumentano in certi contesti le possibilità di abusi , traumi sessuali e violenze che spesso la scatenano, ma non ci si ammala fino a rischiare la morte per una taglia 38).
Queste malattie hanno in comune il fatto che le persone che ne soffrono non riescono sempre a controllare bene i loro pensieri, a volte possono soffrire di allucinazioni visive, uditive o idee deliranti: in questi momenti diventano "psicotici". Alcune persone sembrano inespressive e non mostrano alcuna emozione. Altri sembrano avere invece il pieno controllo delle loro capacità come se non fossero malati. Le patologie mentali non vanno confuse con il ritardo mentale, che è determinato da una diminuzione della capacità intellettiva manifestata fin dalla nascita per cause fisiche. I malati mentali sono provvisti di una normale intelligenza e spesso non sviluppano alcun sintomo se non verso l'adolescenza e la prima età adulta.
La malattia va e viene; alcune persone si ammalano in modo episodico, altri quasi perennemente. Altri soffrono a causa di una sola grave crisi ed alcuni di più episodi nel corso degli anni; altri ancora restano ammalati per tutta la loro vita.
Ma è una MALATTIA.
Mi fanno male letture come questa:
Dal sito del Collettivo antipsichiatrico, ottobre 2004
"A Firenze è nato il gruppo Violetta Van Gogh, un nome come un altro per vedersi e scambiare idee su come combattere l'impostura psichiatrica. Di fronte alla pretesa scientificità della psichiatria noi denunciamo l'arbitrarietà e la barbarie di strumenti come il trattamento sanitario obbligatorio (il T.S.O. è un sequestro di persona legalizzato che impone a chi lo subisce un bombardamento di farmaci deleteri per il fisico e per la psiche, in non pochi casi somministrati a persone legate al letto di contenzione) l'elettroshock e le puerili forme di rieducazione (nei centri di recupero) offensive della dignità della persona. Per non parlare del marchio infame e degradante che viene incollato addosso per sempre a chi subisce trattamenti psichiatrici . Vogliamo denunciare inoltre le responsabilità politiche che mantengono questo stato di cose per assecondare gli interessi delle multinazionali della terapia (industrie farmaceutiche, manualistica, università, scuole terapeutiche di vario tipo). L'industria dei rimedi contro la cosiddetta malattia mentale è tra le più fiorenti in Italia e nel mondo, ogni anno vengono messe in commercio gocce per dormire, pasticche per non piangere, pillole per sentirsi su: solo per il Tavor i medici italiani firmano ogni anno 17 milioni di ricette, l'elettroshock torna in auge e nelle nostre città non passa giorno senza che il sindaco non autorizzi un T.S.O"
La repressione al posto della cura è un orrore che non potrò mai accettare, ma non sopporto chi sostiene che le malattie mentali sono un'invenzione delle multinazionali del farmaco o che gli psichiatri sono i sergenti di un sistema che ci vorrebbe tutti omologati. Come in tutti i settori, ci sono semplici "impiegati", veri e propri "eroi" e bravi medici, persone che cercano di fare il meglio per dare cura e aiuto. E incapaci, criminali, cialtroni. Come in tutti i settori e gli ambiti della vita e del lavoro.
L'antipsichiatria vista da uno psichiatra vero:
"Da molti lustri il dott. Franco Basaglia è passato a miglior vita, ma non per questo la schiera dei suoi amici è assottigliata, anzi. Ciascuno, anche coloro i quali per evidenti ragioni anagrafiche erano poppanti all'epoca di Basaglia, dichiara di aver scorto in costui la luce, di averci parlato insieme, di aver bevuto con lui un buon bicchiere di Tocai (alcuni qualcuno di troppo), di aver giocato a bocce con Franco, di avergli lavato l'auto; altri gli ha insegnato lo sloveno, chi gli ha consigliato la vera ricetta per il gulasch e chi se ne sente a pieno titolo l'erede testamentario per avergli fatto una volta il pedicure.
Basaglia, insomma, è diventato il marchio della psichiatria italiana, il logo sul quale si fondano le personali nefandezze dei posteri tutti impegnati a sostenere una ideologia vecchia e scialba e velleitaria che di basagliano in senso stretto ha ben poco, nel senso che non parte dai fatti, ma da un'astrusa concezione teorica, demagogica e populista che continua a creare danni nella vita quotidiana dei pazienti, delle loro famiglie e degli psichiatri. Basaglia stesso ne "l'istituzione negata" scriveva: "stiamo distruggendo una realtà repressiva (quella delle strutture psichiatriche) ma nessuno può dire quale sarà il passo successivo".
Oggi come oggi possiamo senz'altro affermare che "il passo successivo" è stato un passo falso, meglio dunque rimettersi in carreggiata.
Molti di questi signori, invece, sulla pelle del povero Franco si sono costruiti la loro confortevole magione ed i pazienti psichiatrici non li vedono neanche a cento metri di distanza, è un problema che non li tocca, il loro problema è mantenere tutto fermo, agitando gli animi dei poveracci che credono agli ideali. Del resto è logico, se andassi in giro sbraitando che voglio salvare il mio fratello dalla follia, che gli voglio dare casa, lavoro e felicità e che gli altri sono cattivi perché lo trattano male, la famiglia, la società e gli psichiatri, anche io mi metterei automaticamente dalla parte dei "buoni".
Buoni, ma meschini, perché è facile affermare le grandi verità di amore giustizia e libertà, quando poi ci sono gli altri, i cattivi, i quali sono tali solo perchè hanno il vezzo di porre la domandina: si, ma come? Chi dovrebbe e quando?
I pazienti non devono essere abbandonati. Sì, ma come? Chi dovrebbe e quando?
Bisogna dare loro vitto, alloggio, lavoro e famiglia e sesso. Sì, ma come? Chi dovrebbe e quando?
Non bisogna più suicidarsi. Sì, ma come? Chi dovrebbe e quando?
Non bisogna ricoverare i pazienti nelle cliniche private. Sì, ma come? Chi dovrebbe e quando?
Il paziente bisogna amarlo, curarlo e proteggerlo. Sì, ma come? Chi dovrebbe e quando?
Bisogna che i pazienti vengano seguiti al domicilio. Sì, ma come? Chi dovrebbe e quando?
«Verum ipsum factum» come diceva Giambattista Vico, vale a dire, norma del vero è l'averlo fatto. Nel caso della psichiatria, per rimanere in ambito vichiano è valido il concetto dell'eterogenesi dei fini: si parte con delle idee, dei presupposti e nei fatti si realizza qualcosa di completamente diverso perché come diceva il filosofo: "La storia, dunque, non matura contro o nonostante l'uomo, ma è il luogo nel quale bisogni reconditi, iscritti nella sua natura, emergono e si impongono al suo spirito che così si dilata e si affina".
I nostri Basaglia's friends invece, non si affinano e partono lancia in resta pensando che la malattia mentale si modifichi perché lo dicono loro, insomma, molte prospettive e poco di concreto. Ma quello che colpisce è la loro impermeabilità davanti ai fatti, come non si lascino toccare minimamente dallo sfacelo in atto e come pur di non mettere in discussione la loro convinzione diventino animosi, ostili ed astiosi.
Noi crediamo invece ad una psichiatria fondata sui bisogni degli esseri umani, ad una psichiatria il più lontana possibile da beghe politiche , di partito, di sindacato.
Noi crediamo che la psichiatria debba nascere dalle esigenze delle persone (pazienti, familiari, medici), esigenze che possono essere dissimili, difformi e non omologabili. The Basaglia's friends hanno troppi conti in sospeso: per conservare il loro potere devono accontentare sindacati e partiti, devono costituire e sostenere cooperative di poveri disgraziati che per avere un lavoretto devono sottostare ai loro dictat.
Devono fare insomma come quelli del giochino delle tre carte, si mettono insieme con un gruppo di compari e fingono di partecipare ad un passatempo degno di attenzione per attirare i polli di turno, polli che vengono regolarmente spennati, infilzati e fatti al forno.
Uno psichiatra collaboratore, 26 gennaio 2006"
scritto da : cateviola su nuvolaviola
Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio il 26 Marzo 2007 . Vuoi leggere i commenti a questo post sul blog dell'autore e sul blog collettivo? Vuoi partecipare anche Tu al nostro progetto di scambio e collaborazione tra i blogger di differenti piattaforme? Visita il blog di origine, visita Blog Penna Calamaio inserisciti nella nostra piazzetta virtuale, invia i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it e fai domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging. Ti aspettiamo.


Esperimenti perversi


TORNIAMO A PARLARE DI VIVISEZIONE

Una società californiana, la BIO TIME di Berkeley, si propone di introdurre nel corpo umano un prodotto simile al sangue, capace di mantenere un corpo in sospensione vitale per 2 ore.
Il traguardo è stato raggiunto nei giorni scorsi sui cani, i cui corpi sono stati portati a temperature prossime al congelamento generandogli una morte clinica assoluta, senza pulsazioni, respirazione, assenza di alcuna attività cerebrale, e senza che in seguito all'esperienza gli animali mostrassero alterazioni fisiche e/o psicologiche. In pratica è stato sostituito il sangue con un prodotto denominato HetaCool durante la sospensione della "vita", evitando il deterioramento biologico di tutti gli organi "vitali".
La scoperta, che si spera possa applicarsi agli uomini entro 6 anni, sarà di enorme aiuto nella chirurgia cardiovascolare e ipotermica, così come rende più vicino il sogno della criogenizzazione e dei viaggi interstellari.

HetaCool sostituisce il sangue dell'animale nel sistema circolatorio ed evita pure l'ostruzione dei vasi sanguigni che si genera quando il sangue si raffredda a basse temperature. In seguito, HetaCool viene nuovamente sostituito col sangue normale e il corpo viene riscaldato e rianimato. Per risolvere problemi acuti, senza dubbio, la chirurgia ha tutt'ora forti limitazioni nel raggiungere una temperatura corporea sufficientemente bassa per minimizzare i danni, così come disporre del tempo necessario per un intervento chirurgico prolungato.
Ciò che HetaCool offre ai chirurghi è un prodotto che può ridurre la temperatura di un corpo a quella prossima al congelamento senza causare danni, come pure il prolungamento del tempo che un organismo sopporta sospendendo l'attività cardiocircolatoria.

Dal comunicato della BIO TIME si ricava che "l'obiettivo di questo studio è di sviluppare un protocollo per verificare il rimontaggio totale dell'anima": rimane solo da domandarsi se il "rimontaggio dell'anima" servirà, per esempio, per separare ed assicurare la vita a due gemellini siamesi oppure per curare velocemente le ferite di un soldato e rispedirlo in guerra ad uccidere coloro che non potranno permettersi questo artificio?

scritto da Balto su http://balto.splinder.com
Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio in data 20 Marzo 2007. Puoi inserire qui i tuoi commenti e visitare Blog Penna Calamaio su Digiland, per leggere i commenti sul blog di origine e sul blog dell'autore, puoi partecipare anche Tu al nostro progetto di aggregazione , inviando i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it o facendo domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging.

Servi del Glebyte



Nell'ultimo anno, si e' attuata una trasformazione degli utenti di internet.Da semplici consultatori passivi di informazioni gia' esistenti in rete, gli internauti si sono trasformati in soggetti attivi, che "fanno" internet.Basti pensare ai blog, YouTube, Wikipedia per esempio.La caratteristica comune di queste forme di comunicazione, e' che il gestore si limita a offrire gli spazi a disposizione, vuoti, gli utenti li riempiono di contenuti, in molti casi provvedono anche a veicolare l'informazione, a far pubblicita', ed il ritorno economico e' tutto del gestore.E, considerando il prezzo col quale Google ha acquistato You Tube, che non sono proprio due spiccioli, ci sono in ballo interessi economici enormi.A proposito di questo, YouTube ha annunciato che dividera' gli utili con gli utenti che forniscono contenuti su cui hanno i diritti, senza specificare importi e modalita', e questo la dice lunga sull'enorme potenziale economico di questa nuova frontiera.Non sarebbe male cominciare a pensare a forme di aggregazione di blog, in cooperative o societa' allargate, per non ritrovarsi a produrre ricchezza per pochi oligarchi, come i servi della gleba, o del glebyte se mi passate il neologismo, incatenati dalla passione per internet.


scritto da: ventodamare su: La vita come viene



Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio il 17 Marzo 2007 . Blog Penna Calamaio è un blog collettivo, un progetto di aggregazione aperto ai blogger di tutte le piattaforme. Vogliamo aprire le porte dei blog, vogliamo creare un luogo di incontro dove dibattere di svariati argomenti, dall'attualità alla poesia, dalla politica ai sentimenti, dalla cronaca all'umorismo. Puoi inserire qui i tuoi commenti a questo post e puoi visionare i commenti inseriti sul blog dell'autore e sul blog collettivo nella piattaforma di Digiland. Partecipa anche Tu al nostro progetto di scambio e collaborazione tra i blogger di differenti piattaforme! Visita il blog di origine, visita Blog Penna Calamaio inserisciti nella nostra piazzetta virtuale, invia i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it e fai domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su Digiland, su Blogspot e su Splinder. Ogni autore, per ogni post pubblicato su Blog Penna Calamaio, riceverà dunque tre link al proprio blog, potrà aumentare la propria visibilità ed instaurare rapporti di conoscenza e di scambio con i blogger di tre piattaforme. Vieni anche Tu! Ti aspettiamo.


domenica 11 marzo 2007

Non giudicarmi...fai male!!!


Presto o tardi qualcuno volge su di noi il suo sguardo, s'industria di conoscerci, di oltrepassare la diga: mosso da un impulso inspiegabile ed inconsapevole, che siamo soliti definire "simpatia/antipatia", egli ci astrae dal vuoto distratto dell'indifferenza ed incomincia a osservarci.Dapprima si aggira guardingo nella nostra anima, ne scruta i silenzi, le inquietudini, le reticenze, gli impulsi profondi; vuole coglierne l'afflato, vuole cercare conferma all'originaria impressione di un primo contatto.E' questa la fase dell'attenzione non valutativa, detta empatia, durante la quale ci poniamo in ascolto dell'altro, tralasciando le nostre personali opinioni.L'altro è per noi una stella senza nome. Per qualche sconosciuta ragione (nella quale è già immanente un giudizio), abbiamo riconosciuto quella stella nell'immensità del firmamento; essa ha catturato il nostro sguardo, ci ha lasciati attoniti e incantati per il suo sterminato fulgore, o forse, ci ha incuriosito la sua luce tenue e soffusa, il suo bagliore rapido ed improvviso come un batter di ciglia.Pian piano, attraverso la successiva frequentazione, quella iniziale conoscenza impregnata delle sensazioni, si arricchisce di nuovi contenuti, come in una moltiplicazione dei misteri.Ecco, il secondo miracolo si compie: quella stella diviene un pianeta!Ogni essere umano è la combinazione di molteplici componenti e, quell'insieme meraviglioso di luci ed ombre, quella moltitudine complessa di tratti positivi e negativi, promana dalle azioni, dai gesti, dalle parole; persino il silenzio talvolta è così pregno di noi!Che lo si voglia o no, in ogni istante di quella esperienza gioiosa o sofferta che chiamiamo vita, ognuno emana proiezioni di sé...ed è quella luce o quell'ombra, quel silenzio o quella musica, che ci inducono a stringere una mano o a lasciare la presa.Via via che si raccolgono esperienze ed informazioni dell'altro, attraverso il suo contegno, i suoi atteggiamenti, le sue reazioni, la nostra conoscenza diviene consapevole, il piatto della bilancia libra talvolta verso l'alto talvolta verso il basso, come una danza tribale, perchè concentrarsi solo su ciò che ci piace dell'altro, non aiuta a conoscerlo.Talvolta, senza la pretesa di essere infallibili ed onniscenti, esprimiamo il frutto del nostro discernimento, e qui, ma solo se tale frutto è stato anche episodicamente negativo nasce lo strappo, il dissenso, la frattura. Eppure il nostro discernimento è germinato dall'amore...perchè l'amore è attenzione...Ed ecco, presto o tardi, subitaneo e improvviso o dopo lenta riflessione, qualcuno ci rammenta la biblica ammonizione del non giudicare, pena la giusta sanzione della reciprocità.Ma come potremmo noi comparare validamente la congruità degli atti con le parole, come potremmo distinguere il giusto dall'ingiusto, l'amico dal nemico, il torto dalla ragione, il profeta dal millantatore...se non esercitassimo facoltà di giudizio?So che la mia è una voce fuori dal coro, so che i sostenitori del non giudicare costituiscono una miriade, ma loro malgrado, contro l'ipocrisia del luogo comune, io mi ergo a difesa del giudizio, ne rivendico il diritto all'esistenza e ne difendo l'etica.La tendenza o la disposizione a formarsi giudizi sugli altri è in realtà il fondamento di qualsiasi scelta, a patto che nel farlo, ci si procuri un sufficiente bagaglio di informazioni mediante spirito di osservazione.Come potrei io non giudicare? Lasciando forse il cervello in apnea?Esisterà, mi chiedo, una stima che sia inconsapevole?No, io sono tra coloro che ammettono di giudicare, ho il coraggio o forse solo la sincerità per farlo.E quando scatta il giudizio?Scatta nel primo istante in cui i nostri occhi si riempiono dell'altro perchè qualcosa di lui ci attre, o scatta quando, eroi impudenti, proferiamo parole e lasciamo traboccare il nostro intendimento?Il giudizio degli altri ci accompagna in quella quotidiana esperienza che è la vita, in ogni istante della nostra esistenza.E' il linguaggio, l'espressione del giudizio, che ci dissacra, volontariamente o involontariamente.Chi esprime il giudizio sull'altro affonda le mani nella sua essenza, colpisce, a volte profondamente, la sua anima, ma ne riaccende i fermenti ed essa come un pane lievita.Giudicare qualcuno significa in primo luogo conoscerlo, riconoscerlo, dedicargli attenzione per poi attribuirgli diritto di cittadinanza nella nostra esistenza.
Ti giudico perchè , per me, Tu esisti!
Aver intravisto la parte riposta che è in te, avere compreso cosa c'è dietro una maschera, non significa non vedere la maschera stessa!Ove si comprenda a fondo tutto ciò, si potrà serenamente procedere nella vita lasciando aperta la nostra mente al giudizio degli altri e , correggendo, perchè no, l'immagine distorta che diamo di noi.Non giudicarmi dunque?
Forse è il caso di dire: "Non dirmi mai cosa pensi di me...conoscermi...può farmi male!"

Questa volta...è senza dedica.
'immagine riproduce un dipinto di Marina Fontana dal titolo "Raccogliendo le Stelle"
Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio in data 9 Marzo 2007. Puoi inserire qui i tuoi commenti e visitare Blog Penna Calamaio su Digiland, per leggere i commenti sul blog di origine e sul blog dell'autore, puoi partecipare anche Tu al nostro progetto di aggregazione , inviando i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it o facendo domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging.

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IPOCRITI



Dopo l'ennesima modella morta di anoressia, il mondo della moda, attanagliato dal rimorso di coscienza, insieme al comune di Milano ed altre associazioni, organizza una sfilata. Testimonial dell'evento Valeria Mazza ed altre modelle in carne che non superano ovviamente la taglia 40, ottimo punto di riferimento per chi volesse uscire dal tunnel dell'anoressia.
Intanto in altre passerelle milanesi sfilano numerose collezioni.

Come vedete, tutti gli stilisti, in linea con la campagna promossa dalla "Mazza" hanno scelto modelle in carne, ritratto della salute.
Meditiamo.

Scritto da lauretta72 dal blog http://blog.libero.it/lauretta72/

Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio l' 20 Febbraio 2007 . Blog Penna Calamaio è un blog collettivo, un progetto di aggregazione aperto ai blogger di tutte le piattaforme. Vogliamo aprire le porte dei blog, vogliamo creare un luogo di incontro dove dibattere di svariati argomenti, dall'attualità alla poesia, dalla politica ai sentimenti, dalla cronaca all'umorismo. Puoi inserire qui i tuoi commenti a questo post e puoi visionare i commenti inseriti sul blog dell'autore e sul blog collettivo nella piattaforma di Digiland. Partecipa anche Tu al nostro progetto di scambio e collaborazione tra i blogger di differenti piattaforme! Visita il blog di origine, visita Blog Penna Calamaio inserisciti nella nostra piazzetta virtuale, invia i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it e fai domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su Digiland, su Blogspot e su Splinder. Ogni autore, per ogni post pubblicato su Blog Penna Calamaio, riceverà dunque tre link al proprio blog, potrà aumentare la propria visibilità ed instaurare rapporti di conoscenza e di scambio con i blogger di tre piattaforme. Vieni anche Tu! Ti aspettiamo.

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La sperimentazione animale è scientificamente inutile, dannosa e fuorviante per la salute umana


A che serve la sperimentazione animale, o per usare un termine più impressionabile, la vivisezione? Me lo chiedo quasi ogni giorno ma ancor di più quando leggo notizie come il lancio d'agenzia Ansa del 4 gennaio scorso che testualmente recita "Il Vioxx sarebbe stato la causa della morte o della malattia di 140.000 americani, stando a una ricerca condotta da uno scienziato dell'Fda. Il dottor Graham -scrive il Financial Times- intende divulgare il suo studio sulla rivista scientifica "Lancet" nonostante il parere contrario dei superiori e il rischio di conseguenze legali.Una probabile pubblicazione destinata ad alimentare il dibattito sull'efficacia del sistema di regolamentazione farmacologica Usa, che nel '99 aveva approvato il Vioxx".
Il Vioxx è un farmaco prodotto della multinazionale farmaceutica tedesca Merck, prescritto a più di venti milioni di persone nel mondo.Un antidolorifico che avrebbe dovuto "fare miracoli" senza danneggiare lo stomaco, ma ritirato recentemente dal commercio dalla ditta produttrice dopo che si è scoperto che raddoppiava il rischio d'infarto causando appunto centinaia di morti.
Ma come possono succedere fatti di questo genere se per ogni farmaco, prima di essere messo in commercio, è prevista una rigorosa e attenta sperimentazione che prevede tre fasi: la sintesi, la prova sugli animali e in ultimo quella sugli uomini ?
Evidentemente qualcosa non funziona in questo iter: appare sempre più evidente che proprio lo stadio della sperimentazione su animali rappresenti l'anello debole della catena.
E' proprio questa la chiave di volta per comprendere come si arrivi a distribuire un farmaco che poi si rivela in moltissimi casi letale per l'uomo.L'errore è metodologico, perché basato sul concetto di similitudine."Entrereste in un stanza con un gas simile all'ossigeno? Vi fareste fare trasfusioni con un liquido simile al sangue ? E ancora: mangereste sostanze simili al cibo ?" (1)
Se somiglianze e analogie esistono tra uomo e animale, e sono indiscutibili, è ancor più vero e determinante che "ogni specie possiede un Dna e dunque una propria anatomia, fisiologia, biochimica.Ragione per cui i dati finali di un esperimento non possono essere trasferiti da una specie all'altra. Non a caso, i test sugli animali non sostituiscono quelli sull'essere umano ma ne sono solo la premessa". (2)
In questo modo si può dimostrare tutto e il contrario di tutto ed è quello che succede normalmente, spesso purtroppo anche strumentalizzando i risultati in base alle necessità del tal ricercatore o nell'interesse di una certa azienda in nome dellacompetitività del mercato.
In realtà la sola vera sperimentazione che può verificare inequivocabilmente l'efficacia o la pericolosità di un principio attivo è quella che avviene sull'uomo una volta che il farmaco è messo in vendita.
Esemplificativo di ciò, tra le tante, è una ricerca del General Accounting Office, Usa, che tra il 1976 e il 1985 ha passato in rassegna 198 nuovi farmaci dei 209 commercializzati, constatando che il 51% di essi presentava "gravi rischi emersi dopo l'approvazione" e non previsti dai test sugli animali; rischi definiti come: reazioniavverse, tali da portare al ricovero in ospedale, a invalidità o addirittura a morte.
La sperimentazione animale è una pratica tragica tanto per gli animali che la subiscono quanto per gli esseri umani che ne pagano pesantemente le conseguenze.
9 Gennaio 2005 Davide Ranzini
Note: 1 - Maria Rosa Furbelli "Salute" di Repubblica 2 - Intervista a Stefano Cagno http://www.scienze.it/
Il presente articolo, pubblicato su : http://italy.peacelink.org/animali/articles/art_8998.html è stato riproposto in versione integrale su Blog Penna Calamaio, previo consenso dell'Autore in data 7 Marzo 2007.

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La Felicità


Ieri sera sono tornata a casa agonizzante.
Probabilmente prima di uscire dall’ufficio non ho sacrificato al Sacro GRA abbastanza candidi agnelli e vacche grasse e lui, assetato di sangue, mi ha punita con un blocco totale del traffico fra l’uscita di Casal del Marmo e quella della Cassia. ( In carreggiata interna, per i soliti pignoli )
Tutti i buoni propositi casalinghi enunciati con fatica al mattino si sono liquefatti al calore della mia scottante inettitudine a trattare qualsiasi faccenda logistico organizzativa che contenga l’aggettivo “domestico”.
Il mio rientro a casa quindi è stato raccolto dal plauso di mio figlio e da una serie di piccole voci che sembro sentire solo io, ma credetemi sono reali!
“ Zzz…Zzz…Sono la lavatrice…che te la compri a fare la lavatrice nuova se poi hai cinque carichi arretrati?” Era come il sibilo di un rettile, mancava solo la linguetta bifida…
“ Anfatti!” Ha risposto “funariamente” il lenzuolo di flanella stesso fuori ad asciugare. “ tanto secce lava, poi nun ce stenne e se ce stenne diocescampiellibberi che ce lassa qua appesi da Natale a Pasqua!”
“ Signora mia!” si è lamentata la molletta di legno con le sorelle pettegole. “ Da quando è andato via quel Santuomo del marito, non c’è nessuno che ci usa in modo decente…Poi dicono che i matrimoni si sfasciano…”
Ho fatto finta di nulla, ho ritirato il lenzuolo steso sbattendolo ben bene perché si addolcisse ed ho tirato un paio di mollette in pasto a Lilli, il cane di Margherita, che adora sgranocchiarle, affinchè si capisse bene chi comanda in casa.
“Blob, blob…” Ha sospirato il lavandino in cucina. “ Pensi che ce la farai a lavare qualche piatto, prima o poi?” Ma non l’ha detto con cattiveria, anzi, ci ho trovato un tono di rassegnazione che mi ha fatto tenerezza e ho pensato, va beh…che sarà mai…Mi ci metto d’impegno ed in un paio d’ore ho lavato tutti i piatti.
“Non ti dimenticare di me!” Ha urlato la padella oliosa dal terrazzino, dove giaceva da domenica sera, dimenticata all’aria dopo l’ennesima “friggitanza” di pane.
Alla vista del grasso che galleggiava fra le stoviglie sporche ho capito che non ce l’avrei mai fatta, ma nella disperazione ultima il lampo di luce: le ultime due scodelle pulite, due forchette splendenti nascoste nel cassetto segreto delle emergenze, ed un bicchiere.
E’ stato lì che ho veramente scoperto il segreto della felicità, l’unica concepita da Ungaretti, quella che lui chiamava “ l’allegria del naufrago”…Quando tutto è perduto ti accorgi che sei comunque sopravvissuto e la felicità è tutta compressa nella consapevolezza eterna di quell’istante.
La felicità è: l’ultima, fottuta, forchetta pulita.
Amen.
( e domani è sempre un altro giorno )Dal blog: Papaveri ed Ombre di Donna_Ombra

Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio in data 15 Febbraio 2007. Puoi inserire qui i tuoi commenti e visitare Blog Penna Calamaio su Digiland, per leggere i commenti sul blog di origine e sul blog dell'autore, puoi partecipare anche Tu al nostro progetto di aggregazione , inviando i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it o facendo domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging.

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TRAPIANTI: IL PERCHE' DELL'ERRORE. STORIE DI ORDINARIA QUOTIDIANITA'


storie di persone che vivono incollate al telefono, che aspettano la chiamata della speranza, del ritorno ad una vita più o meno normale...che purtroppo devono aspettare la morte di qualcuno che decida di donare i suoi organi per ridare la vita....storie di ordinaria quotidianità, che mette in moto una corsa contro il tempo lungo le autostrade d'italia, nella notte, per arrivare in tempo.tempo prezioso, ogni volta che finisce il conteggio delle ore durante il quale si eseguono esami di ogni tipo per l'organo, il paziente donatore ed il ricevente.Ore interminabili che finiscono col trapianto tanto atteso, tanto sperato per anni.Negli occhi delle persone riconosco quell'attesa, quella speranza mista a paura per l'intervento e per la fatidica domanda: andrà tutto bene questa volta? sarà quella buona?Ore di preparazione dell'organo, durante le quali si eseguono nuovi esami per controllare la "bontà" dell'organo, diciamo....una scala che va da 1 a sette di score, misura, nel giro di mezz'ora circa, la qualità dell'organo da impiantare. Un 3 viene considerato buono, un 7 l'organo non può venire impiantato.Quante volte la speranza è legata a questo esito....quante volte la speranza finisce legata a questi numeri....Un doppio trapianto di rene finito ancora prima di incominciare perchè lo score era deludente...la speranza si infrange, fino alla prossima volta, quella buona si spera.Storie di vita quotidiana in sala operatoria dove ogni volta è un attesa anche per noi, verso la speranza per il paziente in attesa.E storie di persone che durante la notte donano i propri organi, a volte inutilmente.vissute con tristezza per la persona deceduta, mista al pensiero ed alla consolazione che il suo ultimo gesto d'amore serva ad altre persone.Questi sono i trapianti,questa è la vita.Fa scalpore lo sbaglio umano pensando che tre persone che potevano tornare ad una vita normale, ora lottano per quella stessa vita, per riuscire a farcela in ogni caso.E' una macchina portentosa e sofisticata, equipe di tutta Italia che si mettono a disposizione, medici che in poco tempo, poche mezz'ore, devono dare un esito, negativo o positivo che sia...lo sbaglio umano non ci deve essere, ma capita...anche a persone che per anni, decenni, fanno solo questo.Purtroppo è capitato, ma non voglio condannare nessuno, anche se molti lo faranno.Non sono nessuno per poter condannare qualcun altro, non sono medico, nè chirurgo, sono solo una delle centinaia di migliaia di persone che fanno parte dell'ultimo anello della catena dell'intero sistema sanitario; ma anche come ultimo anello conosco, vedo e vivo ogni giorno queste esperienze a contatto sia coi malati che coi chirurghi, gli anestesisti, le equipe di prelievi di organi, e quelli di reimpianto.Persone di alta esperienza e qualità, con alle spalle centinaia e migliaia di inteventi.Non fa scalpore uno sbaglio commesso su una macchina certo...fa il contrario se in gioco c'è la vita di una persona.Non voglio mettermi nei panni di quelle persone che ora sono piene di dubbi, di paura per l'accaduto, di una vita che doveva portare ad un esito positivo ed invece sono cadute nel baratro.Non voglio mettermi nei panni di quella dottoressa che ha commesso lo sbaglio, e che ora anche lei soffre per quello che ha causato e sicuramente ne soffrirà per il resto della sua vita.E' giusto puntare il dito contro, ma il problema va cercato a monte.Per fortuna, e anche purtroppo, per quel poco che ne so, conosco la realtà sanitaria, fatta di molti problemi e poche certezze.Problemi che vedo quotidianamente nel mio piccolo mondo, ma che messi insieme creano un buco enorme, fatto sia di mancanza di materiali adatti, sia di mancanza di personale.Quante volte noi, come tantissime altre persone lavoriamo col fiato sul collo, lavoriamo anche per due persone senza avere la benchè minima possibiltà di sbagliare...certo c'è in gioco la vita di una persona, ma se già noi, come io stessa, sento e VIVO questo problema, vedo anche quello dei chirurghi messi ogni giorno, ogni ora, sotto altissimo stress fisico e mentale. Perchè alla fine siamo tutti sulla stessa barca, chi più e chi meno.Tutto va bene se un intervento va a buon fine, ma si punta subito il dito se c'è uno sbaglio. Per carità è più che giusto,ma il problema fondamentale è a monte. Noi in prima persona lavoriamo durante le reperibiltà anche 30 ore consecutive, senza mangiare, senza aver la possibiltà di fare una pausa di dieci minuti, ritmi assurdi e collassanti per qualsiasi persona,eppure si fa, è il nostro lavoro, ed io ne vado più che fiera, ma a volte è anche fin troppo. A volte dopo ore e ore la mente è stanca e lo sbaglio inevitabilmente c'è.Si è parlato molto delle forti carenze in ambito sanitario, soprattutto per la forte carenza di personale messa a confronto con i numeri di posti letto.E' un problema che c'è fin dalla notte dei tempi, ma che non si riesce a risolvere mai e mi chiedo il motivo. Ci sono sempre concorsi e lunghe liste di persone che non desiderano altro che lavorare in questo ambito, ma sono liste che vanno avanti a rilento, soldi non ce ne sono per assumere. Solo nella mia città da due anni c'è una lista di circa 300 persone che aspettano di entrare a lavorare in ospedale, persone che forse non entreranno mai, e quei pochi che ci riescono sono destinati a lavorare come carni da macello, farsi ore e ore senza fermarsi, avendo la possibiltà di riuscire ad andare anche solo in bagno, tra un intervento e l'altro. Questo è il nostro lavoro, la nostra vita, il nostro grande problema di ogni giorno, ogni ora ed ogni minuto. Poco veniamo ascoltati e tutelati, rarissime volte. Interi mesi di ferie arretrate che non riuscirai mai a fare per carenza di personale, ritmi forsennati che a volte portano anche a gravi conseguenze, ma questo è il nostro lavoro.Non voglio fare la predica a nessuno.Una sola cosa chiedo: tutela per noi e tutela per i pazienti. Più tutela per chi fa questo lavoro, ma ancora più umanità e tutela verso chi, purtroppo, deve dipendere da medici, infermieri, esami e sanità.Ogni giorno mi metto nei panni dei pazienti....un giorno potrei esserci io al loro posto
.....oggi pomeriggio mi aspetta un doppio trapianto di reni, espiantati nella notte vicino Milano, speriamo sia la volta buona per un nuovo ricevente....speriamo veramente col cuoremonica
per la cronaca:a Varese nel 2006 sono stati effettuati, soloper quanto riguarda i reni, circa 60 trapianti, dei quali una quindicina sono risultati doppi trapianti; nella prov. di Varese sono circa 9000 persone che sono in lista d'attesa per ricevere un organo.
scritto da: flymonica
Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio il 22 Febbraio 2007 . Vuoi leggere i commenti a questo post sul blog dell'autore e sul blog collettivo? Vuoi partecipare anche Tu al nostro progetto di scambio e collaborazione tra i blogger di differenti piattaforme? Visita il blog di origine, visita Blog Penna Calamaio inserisciti nella nostra piazzetta virtuale, invia i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it e fai domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging. Ti aspettiamo.

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sabato 3 marzo 2007

BASTA PRIVILEGI AI POLITICI!

NOI SIAMO I BLOGGER..L'ESERCITO DEL WEB!!!
Dai commenti al post N° 97 "Quanto vale piazzare il culo (ops...deretano) al posto giusto" pubblicato su Blog Penna Calamaio in Digiland, nasce un esperimento di cittadinanza attiva. Siamo in molti a rimanere attoniti nel rileggere le voci che compongono il "Trattamento economico dei deputati" , e siamo in tanti a rifiutare l'equazione : democrazia rappresentativa/privilegi per chi ci rappresenta.Pur senza prenderci troppo sul serio (ma chi può mai dire?), proviamo noi blogger a fare sentire la nostra voce a riguardo.
Questa è la proposta di albert.z A seguire inserisco il commento col quale l'ho accolta e poi il post pubblicato da albert.z sul suo blog:
Inviato da albert.z il 02/03/07 @ 18:07 via WEB
PROPONGO DI FONDARE UN COMITATO CONTRO I PRIVILEGI DEI POLITICI: "BASTA PRIVILEGI AI POLITICI" CHI ADERISCE DESIDERA ELIMINARE CERTI PRIVILEGI DEI POLITICI: 1) ABBASSARE LE RETRIBUZIONI ED INDENNITA' DEI PARLAMENTARI A LIVELLO MEDIO EUROPEO. 2) ALLINEARE LA PENSIONE DEI PARLAMENTARI ALLE REGOLE DI QUELLE DEI CITTADINI 3) IMPEDIRE AI VARI CONSIGLI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI DI FARSI LO STIPENDIO O FARSI LE REGOLE PER LA PENSIONE: DEVE ESSERE UN ORGANO SUPERIORE A DECIDERE. PER I PARLAMENTARI DEVE ESSERE LA CORTE DEI CONTI, SU PROPOSTA DEL PARLAMENTO. 4)RIDURRE , DALLA PROSSIMA LEGISLATURA IL NUMERO DEI PARLAMENTARI 5) RIDURRE DRASTICAMENTE LE SPESE PER LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA QUANDO SAREMO IN NUMERO ADEGUATO( ALMENO 1000) FAREMO UNA MANIFESTAZIONE A ROMA. CHI VUOL ADERIRE PUO' FARLO ATTRAVERSO UN COMMENTO IN CUI SI DICHIARE A FAVORE DELL'INIZIATIVA. ALBERTO ZEN
Inviato da HO.PERSO.LA.DENTIERA il 02/03/07 @ 20:53 via WEB
cavoli..questa idea mi piace..perchè non proviamo a realizzarla sul serio? Sarebbe, come ha scritto Filottete, una espressione di cittadinanza attiva. In America le rimostranze dei blogger hanno costretto alle dimissioni il senatore Trent Lott (governo Bush), colpevole di manifestazioni apertamente razziste. Il New York Post scrisse a riguardo "i weblog hanno reclamato il primo scalpo". Bè albert, ti ho scritto una mail spero tu la legga presto..mi hai fatto venire voglia di giocare agli indiani!
Il post di albert.z su : ITALIA DEMOCRATICA
BASTA PRIVILEGI
SONO DUE ORE CHE HO LANCIATO L'INIZIATIVA DI UN COMITATO CHE ORGANIZZI FORME DI PROTESTE LEGALI PER ELIMINARE I PRIVILEGI AI POLITICI. FINORA HO AVUTO TRE COMMENTI POSITIVI. INVITO TUTTI A NON ESSERE PESSIMISTI PERCHE' SU ALTRE COSE HO AVUTO RISCONTRI CHE LA PRESSIONE SUGLI ONOREVOLI PUO' DARE RISULTATI.
SPERO CHE AUMENTINO E CHE VI SIANO IDEE PRATICHE PER ARRIVARE ALLO SCOPO.
SE QUALCUNO HA IDEE UTILI ME LO SCRIVA IN UN COMMENTO .
SE CONOSCETE GIORNALISTI CHE POSSANO SCRIVERE SULL'ARGOMENTO,
AVVOCATI CHE STILINO DELLE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE DA PRESENTARE AL PARLAMENTO SCRIVETEMI.
SE QUALCUNO VUOL FARSI CARICO DI AZIONI DI PROTESTA ORGANIZZATA A ROMA, COME STAZIONARE CON CARTELLI DAVANTI A MONTECITORIO E A PALAZZO MADAMA,
SE QUALCUNO VUOLE INTERESSARE DEI POLITICI ONESTI CHE PORTINO AVANTI L'INIZIATIVA, SI FACCIA AVANTI.
PER ORA DIFFONDETE SUL WEB L'INIZIATIVA. FRA UN MESE, IL 2 APRILE FAREMO IL PUNTO SULLA SITUAZIONE.
NON FACCIAMOCI METTERE I PIEDI IN TESTA!
partecipa anche tu a questa iniziativa, e fai sentire la tua voce commentando il post sul blog di origine : http://blog.libero.it/blogecalamaio


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