domenica 11 marzo 2007

TRAPIANTI: IL PERCHE' DELL'ERRORE. STORIE DI ORDINARIA QUOTIDIANITA'


storie di persone che vivono incollate al telefono, che aspettano la chiamata della speranza, del ritorno ad una vita più o meno normale...che purtroppo devono aspettare la morte di qualcuno che decida di donare i suoi organi per ridare la vita....storie di ordinaria quotidianità, che mette in moto una corsa contro il tempo lungo le autostrade d'italia, nella notte, per arrivare in tempo.tempo prezioso, ogni volta che finisce il conteggio delle ore durante il quale si eseguono esami di ogni tipo per l'organo, il paziente donatore ed il ricevente.Ore interminabili che finiscono col trapianto tanto atteso, tanto sperato per anni.Negli occhi delle persone riconosco quell'attesa, quella speranza mista a paura per l'intervento e per la fatidica domanda: andrà tutto bene questa volta? sarà quella buona?Ore di preparazione dell'organo, durante le quali si eseguono nuovi esami per controllare la "bontà" dell'organo, diciamo....una scala che va da 1 a sette di score, misura, nel giro di mezz'ora circa, la qualità dell'organo da impiantare. Un 3 viene considerato buono, un 7 l'organo non può venire impiantato.Quante volte la speranza è legata a questo esito....quante volte la speranza finisce legata a questi numeri....Un doppio trapianto di rene finito ancora prima di incominciare perchè lo score era deludente...la speranza si infrange, fino alla prossima volta, quella buona si spera.Storie di vita quotidiana in sala operatoria dove ogni volta è un attesa anche per noi, verso la speranza per il paziente in attesa.E storie di persone che durante la notte donano i propri organi, a volte inutilmente.vissute con tristezza per la persona deceduta, mista al pensiero ed alla consolazione che il suo ultimo gesto d'amore serva ad altre persone.Questi sono i trapianti,questa è la vita.Fa scalpore lo sbaglio umano pensando che tre persone che potevano tornare ad una vita normale, ora lottano per quella stessa vita, per riuscire a farcela in ogni caso.E' una macchina portentosa e sofisticata, equipe di tutta Italia che si mettono a disposizione, medici che in poco tempo, poche mezz'ore, devono dare un esito, negativo o positivo che sia...lo sbaglio umano non ci deve essere, ma capita...anche a persone che per anni, decenni, fanno solo questo.Purtroppo è capitato, ma non voglio condannare nessuno, anche se molti lo faranno.Non sono nessuno per poter condannare qualcun altro, non sono medico, nè chirurgo, sono solo una delle centinaia di migliaia di persone che fanno parte dell'ultimo anello della catena dell'intero sistema sanitario; ma anche come ultimo anello conosco, vedo e vivo ogni giorno queste esperienze a contatto sia coi malati che coi chirurghi, gli anestesisti, le equipe di prelievi di organi, e quelli di reimpianto.Persone di alta esperienza e qualità, con alle spalle centinaia e migliaia di inteventi.Non fa scalpore uno sbaglio commesso su una macchina certo...fa il contrario se in gioco c'è la vita di una persona.Non voglio mettermi nei panni di quelle persone che ora sono piene di dubbi, di paura per l'accaduto, di una vita che doveva portare ad un esito positivo ed invece sono cadute nel baratro.Non voglio mettermi nei panni di quella dottoressa che ha commesso lo sbaglio, e che ora anche lei soffre per quello che ha causato e sicuramente ne soffrirà per il resto della sua vita.E' giusto puntare il dito contro, ma il problema va cercato a monte.Per fortuna, e anche purtroppo, per quel poco che ne so, conosco la realtà sanitaria, fatta di molti problemi e poche certezze.Problemi che vedo quotidianamente nel mio piccolo mondo, ma che messi insieme creano un buco enorme, fatto sia di mancanza di materiali adatti, sia di mancanza di personale.Quante volte noi, come tantissime altre persone lavoriamo col fiato sul collo, lavoriamo anche per due persone senza avere la benchè minima possibiltà di sbagliare...certo c'è in gioco la vita di una persona, ma se già noi, come io stessa, sento e VIVO questo problema, vedo anche quello dei chirurghi messi ogni giorno, ogni ora, sotto altissimo stress fisico e mentale. Perchè alla fine siamo tutti sulla stessa barca, chi più e chi meno.Tutto va bene se un intervento va a buon fine, ma si punta subito il dito se c'è uno sbaglio. Per carità è più che giusto,ma il problema fondamentale è a monte. Noi in prima persona lavoriamo durante le reperibiltà anche 30 ore consecutive, senza mangiare, senza aver la possibiltà di fare una pausa di dieci minuti, ritmi assurdi e collassanti per qualsiasi persona,eppure si fa, è il nostro lavoro, ed io ne vado più che fiera, ma a volte è anche fin troppo. A volte dopo ore e ore la mente è stanca e lo sbaglio inevitabilmente c'è.Si è parlato molto delle forti carenze in ambito sanitario, soprattutto per la forte carenza di personale messa a confronto con i numeri di posti letto.E' un problema che c'è fin dalla notte dei tempi, ma che non si riesce a risolvere mai e mi chiedo il motivo. Ci sono sempre concorsi e lunghe liste di persone che non desiderano altro che lavorare in questo ambito, ma sono liste che vanno avanti a rilento, soldi non ce ne sono per assumere. Solo nella mia città da due anni c'è una lista di circa 300 persone che aspettano di entrare a lavorare in ospedale, persone che forse non entreranno mai, e quei pochi che ci riescono sono destinati a lavorare come carni da macello, farsi ore e ore senza fermarsi, avendo la possibiltà di riuscire ad andare anche solo in bagno, tra un intervento e l'altro. Questo è il nostro lavoro, la nostra vita, il nostro grande problema di ogni giorno, ogni ora ed ogni minuto. Poco veniamo ascoltati e tutelati, rarissime volte. Interi mesi di ferie arretrate che non riuscirai mai a fare per carenza di personale, ritmi forsennati che a volte portano anche a gravi conseguenze, ma questo è il nostro lavoro.Non voglio fare la predica a nessuno.Una sola cosa chiedo: tutela per noi e tutela per i pazienti. Più tutela per chi fa questo lavoro, ma ancora più umanità e tutela verso chi, purtroppo, deve dipendere da medici, infermieri, esami e sanità.Ogni giorno mi metto nei panni dei pazienti....un giorno potrei esserci io al loro posto
.....oggi pomeriggio mi aspetta un doppio trapianto di reni, espiantati nella notte vicino Milano, speriamo sia la volta buona per un nuovo ricevente....speriamo veramente col cuoremonica
per la cronaca:a Varese nel 2006 sono stati effettuati, soloper quanto riguarda i reni, circa 60 trapianti, dei quali una quindicina sono risultati doppi trapianti; nella prov. di Varese sono circa 9000 persone che sono in lista d'attesa per ricevere un organo.
scritto da: flymonica
Questo post è stato pubblicato su Blog Penna Calamaio il 22 Febbraio 2007 . Vuoi leggere i commenti a questo post sul blog dell'autore e sul blog collettivo? Vuoi partecipare anche Tu al nostro progetto di scambio e collaborazione tra i blogger di differenti piattaforme? Visita il blog di origine, visita Blog Penna Calamaio inserisciti nella nostra piazzetta virtuale, invia i permalink dei tuoi post a redazione_blog@libero.it e fai domanda di iscrizione a membro del blog collettivo. Tutti i post accettati ai fini della pubblicazione, saranno gradualmente inseriti su tre piattaforme di blogging. Ti aspettiamo.

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2 commenti:

  1. davvero un bell'articolo, complimenti

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  2. Sono d'accordo..io faccio parte dei donatori di sangue alla croce rossa italiana e anche dei donatori di organi..spero che le parole tue,mie e di tante persone possano aprire gli occhi verso questo mondo che x molti è ancora sconosciuto o ignorato. ti saluto con affetto Marty

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