venerdì 28 settembre 2007

Aiutiamoli!

Era mia intenzione scrivere un post a riguardo che non fosse pura cronaca, ma purtroppo sono molto presa dal lavoro ed in questo momento più che di diffondere informazioni c'è bisogno di dare il nostro sostegno, smuovere le coscienze e rimarcare il profondo scollamento tra le decisioni assunte dai Governi internazionali ed il nostro comune sentire.
Abbiamo tutti avuto notizia della protesta lanciata dai monaci in Birmania per sollecitare il ripristino della democrazia in un paese oggettivamente ricco eppure martoriato e ridotto alla povertà da oltre 40 anni di dittatura militare.
La protesta composta, silenziosa e coraggiosa dei monaci, ha avuto inizio in seguito alla decisione della giunta militare al potere, di raddoppiare il prezzo della benzina e quintuplicare il prezzo del gas per uso domestico.
In questo modo si sono aggravate le disastrose condizioni economiche in cui già versa la popolazione birmana, con il conseguente aumento di tutti i generi di prima necessità, ivi compresi i medicinali.
La giunta militare al Governo non è nuova a repressioni violente come quella che è in atto in questi giorni. Già nel 1988 le manifestazioni organizzate dagli studenti per sollecitare il ripristino della democrazia furono sedate col sangue.
All'epoca quelle vicende non arrivarono sotto i nostri occhi con la stessa forza mediatica di cui oggi disponiamo. Il regime militare oggi sta cercando di ottenere lo stesso risultato (il silenzio!) oscurando i collegamenti internet e rastrellando gli alberghi per espellere i giornalisti.
Sappiamo tutti che l'applicazione di sanzioni internazionali è stata bloccata all'Onu per il veto imposto da Cina Russa ed Indonesia.
Gli stessi rappresentanti della politica occidentale hanno adottato un atteggiamento di moderazione per non ledere i propri rapporti ed equilibri economici proprio con Cina e Russia.
Vi aggiungo che già l'embargo adottato nel 1988 contro il regime militare birmano, è stato più volte violato. Quell'embargo prevedeva tra l'altro, il divieto, di fornire armi ...eppure...alla Birmania è stato venduto (dall'India) un modello di elicottero i cui componenti sono prodotti da Belgio, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Svezia!!
Nè mi risulta che l'Italia abbia sospeso un corso di diritto umanitario, da tenersi in Ottobre e che vedrà la partecipazione di funzionari del regime birmano.
Quel  corso è stato finanziato dal Governo italiano, in violazione del divieto sancito dall'UE di accogliere nei nostri paesi funzionari della giunta militare birmana con grado superiore a caporale!!!


Sta girando attraverso i blog e via sms l'appello ad indossare nella giornata odierna qualcosa di rosso in segno di sostegno per il popolo birmano.


E' un gesto simbolico per fare sentire ai nostri governi l'irritazione del cittadino comune verso il mancato intervento.


Possiamo fare anche qualcosa di più concreto! Amnesty International  ha attivato una raccolta di firme per sensibilizzare l'Onu ad inviare propri osservatori in Birmania ed intimare il rilascio dei prigionieri oltre alla cessazione di ogni forma di repressione violenta.


Firma anche tu la petizione. Aiutiamoli!!


pubblicato su Blog Penna CalamaioTags: , , , , , in data 28/09/07


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